La certificazione nell’olio extravergine d’oliva appare sempre più importante per fornire al consumatore un prodotto completamente tracciabile e quindi trasparente sotto il profilo dell’impatto ambientale e salutare.
Il futuro del comparto alimentare si sta spostando sempre più verso un orizzonte biologico, l’unico in grado di garantire la salvaguardia della salute e una corretta dinamica produttiva, economica ed ecologica.
La sostenibilità alimentare deve guardare sempre più agli strumenti produttivi che possano garantire equità delle risorse e un giusto prezzo del prodotto finito. Proprio per favorire una maggiore trasparenza dei prodotti alimentari e tutelare il consumatore, nasce l’esigenza di una corretta certificazione nell’olio extravergine d’oliva.
Importante leggere l’etichetta
Gli importanti risultati ottenuti in direzione di una maggiore trasparenza per il consumatore sono stati raggiunti anche grazie alle pressioni dei produttori italiani di olio extravergine d’oliva. In passato il comparto è stato letteralmente preso di mira da produttori grossisti i quali pubblicizzavano prodotti mediocri con etichette prive di indicazioni precise riguardo la provenienza delle olive di premitura.
Soltanto nel 2014 è stato introdotto l’obbligo di inserire sulle etichette la denominazione, la designazione dell’origine e dal 2016, l’etichetta nutrizionale.
La denominazione EVO sta per olio extravergine d’oliva e indica un olio di categoria superiore, differenziandola dalla denominazione “olio di oliva vergine” che indica un olio ottenuto direttamente dalle olive, ma non di categoria superiore.
Anche la designazione dell’origine appare come una certificazione essenziale per comprendere la qualità dell’olio che stiamo acquistando. I marchi DOP garantiscono la certificazione di un prodotto con caratteristiche territoriali specifiche e rappresenta senz’altro un indicatore di qualità superiore. Resta comunque l’obbligo per l’olio d’oliva extravergine o di oliva vergine, l’indicazione del paese di provenienza delle olive utilizzate.
L’etichetta dell’olio extravergine d’oliva e la presenza delle sue certificazioni rappresentano dunque una vera e propria carta d’identità del prodotto e va perciò valutata attentamente quando si effettua il proprio acquisto. Dietro ciascuna scelta infatti si condensano ragioni economiche, etiche e ambientali che si ripercuotono direttamente sui sistemi produttivi e su tutti i soggetti coinvolti nella filiera; scelte sulle quali occorre sempre di più prestare attenzione.